Tematiche - Igiene dell’acqua potabile — La soluzione è l’impianto
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4 Direttive generali di montaggio e progettazione
Durante l’installazione e le successive attività di controllo e manutenzione dell’impianto è necessario osservare determinati principi e procedure di lavoro ben definite, al fine di garantire una qualità ineccepibile dell’acqua potabile.
4.1 Direttiva materiali
Il primo nonché principale fattore d’influenza dell’igiene dell’acqua potabile è costituito dai materiali utilizzati. A tale riguardo è necessario tenere conto di due aspetti.
Scegliere i materiali in modo intelligente:
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Nella centrale idrica domestica e nel tratto montante impiegare materiali metallici (Optiarmatur, Optipress-Aquaplus). Al piano utilizzare tubi in materiale sintetico (Optiflex) nell’impianto a punto di presa singolo. Il dimensionamento va effettuato in base al flusso.
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Utilizzare esclusivamente rubinetterie e sistemi di condutture testati sotto il profilo igienico e certificati dalla SVGW. Tutte le rubinetterie e i sistemi di condutture della
Nussbaum soddisfano questo requisito. -
Accertarsi inoltre che anche tutti gli altri materiali a contatto con l’acqua potabile (ad esempio i tubi flessibili della doccia) siano idonei.
Nota: Sono rilevanti per l’igiene dell’acqua potabile non solo la composizione dei materiali ma anche la loro struttura superficiale: più le superfici dei tubi sono ruvide, più agevolano la proliferazione di microorganismi.
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Utilizzare componenti senza piombo per la relativa installazione per soddisfare i requisiti dell’OPPD:2024 (👉 Valori limite dell’OPPD) e di Minergie-ECO.
Conservare e lavorare i materiali nel modo corretto:
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Trasportare e conservare i materiali al riparo dagli influssi ambientali (sporcizia, umidità, calore, gelo, raggi UV, sostanze chimiche). Provvedere a uno stoccaggio separato dei materiali (W3/C3:2020, 7.4).
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Lavorare tubi, pezzi speciali e rubinetterie in modo igienico secondo il foglio d’istruzioni suissetec.
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Osservare le istruzioni del produttore e le direttive di montaggio.
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Rimuovere gli imballaggi e i cappucci di protezione solo poco prima della lavorazione (👉 Imballaggio).
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Chiudere i componenti dell’impianto non pronti con cappucci e tappi per impedire la penetrazione di sporcizia. Proteggere i tubi, i pezzi speciali e le rubinetterie dalla penetrazione di impurità applicando tappi o adottando misure similari.
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Operazioni quali la prova di pressione e il primo riempimento vanno eseguite in modo tale che i materiali rimangano in condizioni igienicamente ineccepibili (👉 Direttiva procedure di lavoro).
Ulteriori informazioni sull’utilizzo dei materiali sono disponibili qui:
4.2 Direttiva temperatura
Devono essere evitate temperature dell’acqua nell’intervallo critico per la contaminazione da germi. Nel caso dell’acqua fredda, l’aspetto igienico va considerato con particolare attenzione poiché le misure di disinfezione sono più difficilmente attuabili rispetto a quanto avviene con l’acqua calda, per la quale è possibile effettuare una disinfezione termica.
Per il mantenimento della temperatura si applicano i seguenti requisiti:
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Mantenere una temperatura massima dell’acqua fredda di 25 °C (W3/C3:2020, 6.1.6). Alla consegna è necessario assicurare che questa temperatura massima venga rispettata su tutti i punti di prelievo dopo un tempo di mandata di 30 secondi (W3/C3:2020, 10).
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Rispettare le temperature dell’acqua calda prescritte dalla norma W3/C3:2020, 6.1.6.
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60 °C all’uscita dello scaldacqua
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55 °C nelle condutture mantenute calde (fino al distributore compreso)
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50 °C nel punto di prelievo (dopo 7 volte il tempo di prelievo)
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Rispettare i tempi di erogazione massimi per l’acqua calda prescritti dalla norma SIA 385/2:2015, 3.2 e 3.3. Si intende in questo caso il tempo necessario per il raggiungimento di una temperatura di 40 °C nel punto di presa (SIA 385/2:2015, Allegato G.2). Sono prescritti:
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10 secondi per le condutture mantenute calde
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15 secondi per le condutture non mantenute calde
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Le seguenti misure contribuiscono a soddisfare tali requisiti:
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Evitare trasferimenti di calore tramite separazione termica nel tratto montante e al piano.
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Ridurre al minimo il tempo di erogazione mediante una posa e un dimensionamento ottimali delle condutture al piano.
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Nei punti di collegamento tra condutture mantenute calde e condutture non mantenute calde installare sifoni termici sotto forma di tubo discendente. L’altezza del sifone termico deve essere almeno 7 volte il diametro interno del tubo (ID) o ammontare ad almeno 15 cm (SIA 385/1:2020, 5.5.4).
I sifoni termici evitano il raffreddamento dovuto a circolazione controcorrente all’interno del tubo. A causa della sua maggiore densità, l’acqua fredda si accumula nel punto più basso del sifone e non può rifluire nello scaldacqua e/o nella conduttura mantenuta calda. Al contempo, l’acqua calda presente nello scaldacqua e/o nella conduttura mantenuta calda non può scendere nel sifone termico più freddo e non può pertanto fluire e raffreddarsi nel tubo di raccordo.
Nota: Le prolunghe isolate aventi una lunghezza di ≤ 1 m vengono considerate come condutture mantenute calde.
Ulteriori informazioni sul mantenimento della temperatura sono disponibili qui:
4.3 Direttiva ristagno
Non è possibile evitare completamente i ristagni nel sistema di distribuzione dell’acqua potabile. Adottando le seguenti misure è tuttavia possibile ridurre sensibilmente il rischio di ristagno.
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Mantenere quanto più basso possibile il volume di acqua potabile nell’impianto. L’obiettivo è permettere un ricambio completo dell’acqua entro max. 72 ore (W3/C3:2020, 6.1.2, 👉 Regola delle 72 ore).
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La
Nussbaum consiglia a tale riguardo di progettare condutture di distribuzione dimensionate in modo ottimale e condutture di erogazione corte con diametro ridotto all’interno di un impianto a punto di presa singolo (👉 Impianto a punto di presa singolo).Consiglio: Utilizzare i vari strumenti per il dimensionamento disponibili sul sito web della
Nussbaum :
www.nussbaum.ch/strumentiNota: Si possono utilizzare i sistemi automatici di lavaggio (👉 Sistemi di lavaggio). Tuttavia, adottando la soluzione della
Nussbaum non sono, di regola, necessari. Inoltre, i sistemi di lavaggio non hanno alcuna influenza su punti nevralgici come tubi flessibili della doccia o soffioni (criticità dell’ultimo metro). -
Ottimizzare la portata. Progettare l’impianto in modo tale che la perdita di pressione avvenga per ⅔ nella conduttura di raccordo e soltanto per ⅓ nelle condutture di distribuzione. A tale scopo utilizzare componenti con un coefficiente di perdita di pressione possibilmente basso (valore ζ) e pezzi speciali di tipo A.
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Progettare anche gli impianti di depurazione dell’acqua potabile e gli scaldacqua in modo da garantire ridotti tempi di ristagno.
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Evitare tratti di condutture non attraversati o mantenerli possibilmente corti (max. 4 x ID).
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Durante l’esercizio rispettare determinate regole di comportamento, ad esempio lasciare fuoriuscire brevemente l’acqua dal punto di presa dopo un periodo di assenza.
Ulteriori informazioni sulle misure antiristagno sono disponibili qui:
4.4 Direttiva procedure di lavoro
4.4.1 Pianificazione dei lavori
I lavori da eseguire nella realizzazione di un impianto di acqua potabile devono essere pianificati preventivamente con il committente e il Responsabile dei lavori. Essi sono parte integrante del bando di gara in conformità al CPN. La direttiva W3/C3:2020 della SVGW indica espressamente che, nella fase preliminare del progetto, devono essere definiti i punti seguenti:
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Tappe della costruzione e conseguente svolgimento dei lavori
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Numero delle prove di pressione (per i dettagli sulla procedura di lavoro si veda 👉 Prova di pressione)
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Piano di chiusura e spurgo per messe in esercizio in tempi diversi; comprendente anche:
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Spurgo della condotta di allacciamento domestico
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Numero di primi riempimenti e spurghi (per i dettagli sulla procedura di lavoro si veda 👉 Primo riempimento e lavaggio)
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Numero di consegne dell’impianto dell’acqua potabile al proprietario/gestore per l’esercizio normale (per i dettagli sulla procedura di lavoro si veda 👉 Messa in servizio e consegna)
4.4.2 Prova di pressione
Al fine di verificare la tenuta delle condutture occorre effettuare una prova di pressione. Nel caso di impianti di grandi dimensioni, la prova di pressione deve essere effettuata suddividendo opportunamente l’impianto in diversi tratti.
Per motivi igienici, durante tale prova è determinante il momento in cui l’impianto viene riempito con acqua per evitare il ristagno della stessa nelle condutture. Per tale motivo raccomandiamo di effettuare una prova di tenuta con aria (150 mbar oppure, per la ricerca di eventuali perdite, fino a max. 1 bar) e una prova finale con acqua alla pressione d’esercizio dopo il primo riempimento / la messa in servizio (metodo di prova A). La prova andrebbe effettuata nelle ultime 72 ore prima dell’esercizio conforme alle disposizioni.
Consigli pratici:
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Durante la costruzione, sulle condutture può essere montato e lasciato un manometro con una pressione fino a 1 bar. Ciò consente di rilevare in qualunque momento se, dopo la prima prova di tenuta, si verificano eventuali perdite.
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In alternativa, prima del primo riempimento e della prova finale è consigliabile effettuare nuovamente una breve prova con aria per escludere che, nel frattempo, si siano determinate nuove perdite.
Informazioni dettagliate sulla prova di pressione sono contenute nel documento
4.4.3 Primo riempimento e lavaggio
Nel primo riempimento, l’aspetto principale consiste nell’accumulare, fin dall’inizio, nell’impianto acqua potabile pulita e ineccepibile a livello igienico.
La direttiva W3/C3:2020 della SVGW contiene, al capitolo 9, prescrizioni dettagliate relative al primo riempimento e al lavaggio (spurgo).
Per quanto riguarda il momento di esecuzione dell’operazione valgono le indicazioni seguenti: Il riempimento di tutte le condutture di acqua potabile deve avvenire almeno 72 ore prima dell’esercizio conforme alle disposizioni. Se fra il primo riempimento / lavaggio e l’esercizio trascorrono più di 72 ore si devono adottare misure per rinnovare ogni 72 ore il volume di acqua contenuta nelle condutture interessate.
La tabella seguente mostra una procedura esemplificativa di primo riempimento e lavaggio. I passaggi raffigurati si riferiscono alle condutture dell’acqua fredda ma valgono anche per le condutture dell’acqua calda.
Passaggio 1:
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Passaggio 2:
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Passaggio 3:
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Passaggio 4:
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Procedura esemplificativa per primo riempimento e lavaggio (immagini tratte da Cosimo Sandre: «SVGWNEWS», conferenza, evento informativo suissetec, Lostorf, 18.10.2018)
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4.4.4 Messa in servizio e consegna
Alla messa in servizio dell’intero impianto o delle singole sezioni devono essere controllati e documentati i seguenti punti:
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Temperatura dell’acqua calda nell’accumulatore: 60 °C
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Regolazione dell’intero impianto di distribuzione di acqua calda a min. 55 °C in tutte le condutture mantenute calde
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Temperatura dell’acqua calda dopo 7 volte il tempo di erogazione: min. 50 °C
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Temperatura dell’acqua fredda dopo 30 secondi: max. 25 °C
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Al termine del primo riempimento e del lavaggio: controllare odore, sapore e aspetto dell’acqua potabile nei punti di presa.
In seguito, l’impianto può essere consegnato al proprietario/gestore. La consegna va protocollata.
A decorrere dalla data di consegna, la responsabilità relativa al mantenimento di una qualità ineccepibile dell’acqua potabile dal contatore dell’acqua passa al proprietario/gestore.
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Il proprietario/gestore è tenuto a garantire un esercizio conforme alle disposizioni. Se tale esercizio non è ancora possibile, con il proprietario/gestore vanno concordate e attuate misure adeguate. In particolare occorre accertarsi che l’acqua contenuta nell’impianto o nella corrispondente sezione della conduttura venga rinnovata ogni 72 ore fino all’esercizio conforme alle disposizioni.
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Il proprietario/gestore è soggetto all’obbligo di manutenzione (👉 Manutenzione dell’impianto).
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Inoltre, proprietari/gestori che forniscono acqua potabile a utenti finali sono soggetti all’obbligo di controllo autonomo periodico basato sul rischio (👉 Concetto di controllo autonomo di W3/C4).
Nota: Per agevolare i prelievi di campioni necessari per il controllo autonomo occorre montare valvole di campionamento in punti adatti già durante la realizzazione dell’impianto di acqua potabile (👉 Valvole di campionamento).
Al momento della consegna, il professionista della tecnica idrosanitaria deve informare il proprietario/gestore o il relativo rappresentante in merito agli obblighi di cui sopra e mettere a sua disposizione l’incartamento del fabbricato contenente tutta la documentazione necessaria (👉 Incartamento del fabbricato).
Un ausilio per la corretta consegna è rappresentato dal protocollo di consegna della
4.5 Protezione dell’acqua potabile
All’interno o all’esterno degli edifici ci sono sempre delle interfacce in cui l’acqua potabile può venire a contatto con liquidi di altre categorie (👉 Categorie di liquidi). Affinché l’acqua potabile rimanga tale vengono utilizzate delle rubinetterie di sicurezza che permettano di realizzare una separazione sicura da altre categorie di fluidi.
4.5.1 Categorie di liquidi
Secondo la direttiva W3/C1:2013 della SVGW, i vari fluidi sono suddivisi in cinque categorie in base alla loro contaminazione:
Acqua destinata al consumo umano che proviene direttamente da un impianto di acqua potabile ed è conforme alle direttive della legislazione sulle derrate alimentari.
Fluidi che non rappresentano un pericolo per la salute delle persone. Fluidi adatti al consumo umano, inclusa l’acqua proveniente da un impianto di acqua potabile che può presentare modifiche relative al sapore, allʼodore, al colore o alla temperatura (riscaldamento o raffreddamento).
Esempi: Acqua potabile calda, raffreddata o contenente succhi di frutta, zuppe, caffè, acqua proveniente dalla cottura di alimenti ecc.
Fluidi che rappresentano un pericolo per la salute delle persone a causa della presenza di una o più sostanze tossiche.
Esempi: Acqua di impianti di riscaldamento senza additivi, acqua contenente antigelo, acqua di lavaggio di stoviglie e strumenti da cucina, acqua della cassetta di scarico, acqua usata per attività odontoiatriche ecc.
La delimitazione tra le categorie 3 e 4 è stabilita dal documento della Direttiva europea 93/21 CEE del 27 aprile 1993 nella misura di LD50 = 200 mg/kg di peso corporeo. LD50 indica la dose orale di sostanza tossica che ha un effetto letale sul 50 % delle cavie da laboratorio.
Fluidi che rappresentano un pericolo per la salute delle persone a causa della presenza di una o più sostanze tossiche o particolarmente tossiche oppure una o più sostanze radioattive, mutagene o cancerogene.
Esempi: Acqua con sostanze attive in superficie, acqua con disinfettanti, acqua con algicidi, acqua di impianti di riscaldamento con additivi ecc.
Fluidi che rappresentano un pericolo per la salute delle persone a causa della presenza di agenti patogeni, virali o microbiologici, di malattie trasmissibili.
Esempi: Acqua piovana, acqua di piscine, acqua di lavatrici, acqua del WC, acqua per l’abbeveramento di animali ecc.
4.5.2 Dispositivi di sicurezza
A seconda del tipo d’impiego possono essere utilizzati diversi dispositivi di sicurezza per impedire il riflusso dell’acqua non potabile (categorie 2 a 5) nella rete di approvvigionamento di acqua potabile. La tabella sottostante fornisce una panoramica sulle tipologie più frequenti di dispositivi di sicurezza.
Informazioni dettagliate sull’impedimento del riflusso sono contenute nella direttiva della SVGW W3/C1 «Protezione contro il riflusso negli impianti sanitari» nonché nel documento della
L’ispezione e la manutenzione dei dispositivi di sicurezza sono regolamentate nei capitoli 11 e 12 della direttiva W3/C2 «Esercizio e manutenzione di impianti sanitari» (👉 Manutenzione dell’impianto).
Dispositivo di sicurezza |
Protezione |
Esempio di prodotto Nussbaum |
Esempio di applicazione |
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Valvola di ritegno EA, controllabile |
fino a cat. 2 |
Scaldacqua, addolcitore d’acqua |
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Disgiuntore di rete CA con diverse zone a pressione non controllabili |
fino a cat. 3 |
Alimentazione diretta dell’impianto di riscaldamento senza additivi |
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Disgiuntore di rete BA con zona a pressione media controllabile |
fino a cat. 4 |
Impianto di autolavaggio |
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Stazione di separazione e sicurezza AB con ingresso aperto ≥ 2 cm |
fino a cat. 5 |
Riempimento di piscine |
Esempi di dispositivi di sicurezza.